Vorrei
far riposare questo cuore,
ostinato guerriero
sempre insonne,
fra cascate di glicine fiorito,
sopra il guanciale d’ombre
della sera
e cullarlo
nella lieve carezza profumata
del vento di maggio.
Vorrei
vederlo respirare lieto,
gettata via nel vento
l’armatura,
e librarsi alto in volo
nei sentieri notturni del silenzio,
a cogliere
fra stelle rugiadose
i germogli d’argento della luna,
e poi planare
nel sorriso ammiccante
della notte
che sussurra
dolcissime parole
all’orecchio dell’alba.
Vorrei far riposare questo cuore,
sentinella
che scruta l’orizzonte,
eternamente all’erta,
senza pace,
là sugli spalti,
in spasmodica attesa
di ciò
che mai accade.

Carla Satanassi Roli
Crespellano (BO)