Le radici sono adagiate sul fondo
e bevono linfa antica di vita.

Era il vento a rincorrere l’infanzia
su viottoli di meraviglia,
sciolti i capelli al sorriso delle lucciole
la bocca aperta a ingoiare il sole.
I giorni erano solo primavere
e quando di rosso si macchiava il trifoglio
e l’oro copriva le colline
palpiti di sogni tagliavano la pelle
come falce le spighe.
Pulsava in mano
il profumo della terra
e parlava di fieno e di uva fragola
di ulivi nodosi fra le pietre
come i volti della gente.
E il muro bianco della casa
attendeva il guaire del cane
che al calare dei tramonti
fioriva il ritorno del padre.

Succhiano linfa le radici
e portano ricchezza di papaveri e di stelle.
Nell’autunno che piano giunge
fra le mani perle di giorni
e in fondo agli occhi malinconia.

Ida Cecchi
Barberino di Mugello –FI-