Notturno

Notte alla pieve. Cerco le tue gambe
bianche di luna. Posso toccarti
ma non capirti. Che cosa perdiamo
quando ci innamoriamo?

Non andare, non negare, posa la cesta.
Appena sciogli i capelli, sorridi.
Mi fissi nel silenzio della vigna
come un sorso che si fa preghiera.

E’ un’imboscata, lo vedi?
Questo grappolo moro pieno di luce
che si nasconde sotto foglie ruvide
e asciutte come il muro di casa.

Non ridere, non tremare, senti il vento.
Dai calanchi argille e ginestre.
Sul sentiero deciso dai tuoi occhi
inciampo nelle parole che non dici.

La vanità della fuga, un fiocco slacciato,
finchè dinanzi alla cascina ti volti.
Nella stalla un lume agita le forme
– E’ mio babbo. E’ tardi, vai.

Non dormire, non sognare, conta l’attesa.
Piano fai scivolare un acino nel mio taschino
già goccia di vino: l’azione della grazia
scritta sulle tue labbra.

Saprò aspettare. Ti aspetterò.

Sezione 1 a tema fisso 4° Classificato Loreti Volmer
Imola (Bologna)