Tornare a Borgostella

All’ultima casa sul sentiero che saliva alla foresta,
ad un passo dalla luna, dal canto dei lupi innamorati.
Ritrovare il quadrifoglio, il grido, la sfida:
“Fortuna a chi lo trova” e disegnare cerchi nell’acqua
dove il fiume rallentava per farsi accarezzare
uniti al gioco delle rane, al ballo delle libellule.
Farsi ancora segreto e stupore nel cuore del granturco,
nel canto delle cicale; come i fiori, le corolle
a bocca aperta nell’azzurro limpido dei giorni.

Tornare a Borgostella, alle tre case, al mare
di papaveri e girasoli, ai silenzi solari.
Tornare alla stretta, lontana borgata dei sogni,
sconosciuta e distante dal peso degli affanni,
prima che la vita morisse delle chiare infanzie,
dei cieli respirati in un lampo di cometa.
Tornare alle notti di lune piene,
ai faggi ventosi, alle ombre, ai segreti del bosco.

Sedersi, stupefatti fanciulli, su ciglio d’un fossato
a contare e ricontare le stelle, a seguirle all’infinito,
chissà dove, oltre i monti.
E dolcemente addormentarsi
al canto dei lupi innamorati, ad un passo
dalla luna, come se il tempo non fosse mai svanito
nel macero degli anni, stretti ancora
alla nostra piccola fortuna:
un quadrifoglio nel vento della sera,
il grido, la sfida,quel breve istante lasciato
alla fonte cristallina dei monti, della giovinezza.

Sezione 2 a tema libero Carmelo Consoli
3° Classificato Firenze