Ricordo la vecchia casa, le stanze
con il profumo dei raccolti… e lei
che sapeva la vigna e le stagioni
e il vento di febbraio sulle prode
della potatura ed il sole e l’ore
di luglio, fino alla sfogliatura…
E amava il violino che lui suonava
quando dentro – diceva – gli cantava
il bicchiere del vino: così fu
dunque, la nostra infanzia? Musica
e terra e mani bruciate e un concerto
che ancora mi afferra quando dentro
mi canta un segreto violino, quando
affondo memorie in un sorso di vino…
Gianluigi Sacco
Milano