IL TEMPO AVRÀ UNA GOLA
Quando d’inverno spillerete il vino, per ogni coppa cantate una canzone,
e in questa ricordatevi dei giorni dell’autunno, per la vigna e per il torchio. (Gibran Kahiil Gibran)
Non abbiamo l’orecchio giusto per sentire
il grattare leggero che viene dalla botte,
il bruire tranquillo che accarezza i legni
e che ci porta messaggi di stagioni.
Non abbiamo colori dentro gli occhi,
nessuna levità a competere coi fiocchi
che lenti scendono, silenti, angelici
a posarsi su labbra inaridite e mute.
E non c’è modo di fare i conti col passato
per chi il passato non lo sa affrontare
e resta fermo a una finestra a rimestare
le foglie morte con lo sguardo e l’anima.
Ma chi conosce la voce che canta nella notte
e il lamento del buio che accarezza i vetri
mentre le ore distillano e il sonno passa?
Chi ci darà le mani per carezzarci il viso?
Tornerà un altro autunno e forse ancora
il tempo avrà una gola per cantare amore.
Sezione 1 a tema fisso
3° Classificato
Raffaello Spagnoli
Bovezzo – BS-